Dormire bene non è solo un bisogno fisiologico: è il fondamento del nostro equilibrio emotivo, energetico e mentale. L’insonnia, infatti, è spesso il sintomo di uno squilibrio più profondo, che coinvolge corpo e mente. Per affrontarla in modo completo e naturale, quattro pratiche olistiche offrono oggi risposte efficaci: Shiatsu, Do-in, Meditazione e Respiro consapevole.
Shiatsu: il tocco che riequilibra
Lo Shiatsu è una pratica manuale di origine giapponese che utilizza pressioni esercitate con le dita, i palmi delle mani ed anche avambracci, gomiti o ginocchia, lungo specifiche aree del corpo. Si basa sulla teoria dei meridiani energetici della medicina tradizionale cinese, con l’obiettivo di riequilibrare l’energia vitale (Qi o Ki), favorire il benessere psicofisico e sostenere i processi di salutogenesi dell’organismo.
Meccanismi fisiologici attivati dallo Shiatsu:
- Modulazione del sistema nervoso autonomo: Le pressioni ritmiche e profonde favoriscono l’attivazione del nervo vago, inducendo una risposta parasimpatica che promuove rilassamento, abbassamento della frequenza cardiaca e miglioramento della digestione.
- Regolazione neuroendocrina: Alcuni studi suggeriscono che lo Shiatsu può contribuire alla riduzione del cortisolo, l’ormone dello stress, e all’aumento di serotonina e melatonina, neurotrasmettitori implicati nella regolazione del tono dell’umore e del ciclo sonno-veglia.
- Effetto antinfiammatorio e analgesico: La stimolazione dei recettori meccanici cutanei favorisce il rilascio di endorfine e l’inibizione dei segnali di dolore a livello midollare, secondo il meccanismo del gate control.
- Coinvolgimento della matrice extracellulare: Attraverso il contatto fisico e il movimento dei tessuti, lo Shiatsu può agire sulla fascia connettivale, favorendo un miglior drenaggio linfatico e la comunicazione tra cellule immunitarie, neurali e metaboliche.
- Riequilibrio psicoenergetico: Il trattamento favorisce una riorganizzazione funzionale del corpo-mente, con effetti sulla percezione corporea, la regolazione emotiva e la centratura mentale.
Uno studio ha evidenziato che lo Shiatsu, in aggiunta alla terapia standard per il dolore lombare cronico, può migliorare la qualità del sonno.
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Do-in: auto-trattamento energetico e consapevolezza corporea
Il Do-in è una pratica giapponese affine allo Shiatsu, che combina esercizi di auto-massaggio, stretching, respirazione e percezione corporea. Il termine può essere tradotto come “la Via verso se stessi”
Meccanismi fisiologici attivati nel Do-in:
- Stimolazione meccanica e propriocettiva: Il massaggio e le pressioni sui punti energetici attivano i recettori sensoriali cutanei e profondi, con effetti regolatori sul tono muscolare e sul sistema nervoso autonomo.
- Mobilizzazione articolare e fasce: Gli esercizi di allungamento promuovono la flessibilità e l’ossigenazione dei tessuti, prevenendo le tensioni croniche che spesso ostacolano un buon sonno.
- Sincronizzazione respiro-movimento: La pratica respiratoria integrata agli esercizi favorisce coerenza cardiaca e stabilizzazione del ritmo vagale, con un impatto diretto sul rilassamento e sulla qualità del sonno.
- Riflessologia e sistema miofasciale: Stimolando specifiche zone del corpo, il Do-in attiva riflessi spinali e viscerali che influenzano organi interni, metabolismo e omeostasi globale.
- Neuroplasticità e consapevolezza interocettiva: Praticare il Do-in con regolarità può rafforzare i circuiti cerebrali legati alla mappa corporea interna (insula, corteccia somatosensoriale), con effetti benefici su autogestione dello stress e disturbi psicosomatici.
I principi su cui si basa trovano riscontro in studi relativi a pratiche simili come lo Shiatsu e lo stretching dei meridiani.
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Meditazione: neuroplasticità e autoregolazione del sistema nervoso
La meditazione, nelle sue diverse forme (Mindfulness, Meditazione Trascendentale, Vipassana, Meditazioni attive, per citarne alcune), è un insieme di pratiche che possono differenziarsi in attenzione focalizzata o consapevolezza aperta e che inducono modificazioni profonde su cervello, ormoni e sistema immunitario.
Meccanismi fisiologici e terapeutici della meditazione
- Attivazione del sistema parasimpatico: Le tecniche meditative riducono la frequenza cardiaca e respiratoria, abbassano la pressione arteriosa e aumentano il tono vagale, favorendo una risposta di rilassamento duratura.
- Modulazione degli assi neuroendocrini: In particolare, la meditazione riduce la secrezione di cortisolo e regola l’asse HPA, agendo direttamente sullo stress cronico e sull’iperattivazione mentale che ostacolano l’addormentamento.
- Neuroplasticità e cambiamenti strutturali: Ricerche con risonanza magnetica funzionale (fMRI) mostrano che la meditazione regolare aumenta il volume della corteccia prefrontale, dell’insula e dell’ippocampo – aree associate alla regolazione emotiva, alla consapevolezza corporea e alla memoria.
- Ristrutturazione cognitiva e gestione dell’iperattività mentale: La meditazione sviluppa distacco dai pensieri ricorrenti, spesso ansiogeni o ruminativi, che alimentano l’insonnia. Questo riduce l’attivazione mentale prima del sonno.
Una meta-analisi ha mostrato che la meditazione mindfulness può migliorare la qualità del sonno in diverse popolazioni cliniche con disturbi del sonno.
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Respirazione consapevole:
La respirazione consapevole è una pratica di centratura e auto-regolazione che utilizza l’intenzione, il ritmo e la profondità del respiro per influenzare direttamente il sistema nervoso autonomo. E’ una tecnica che utilizza un flusso continuo e connesso di inspirazioni ed espirazioni senza pause.
Meccanismi fisiologici della respirazione consapevole
- Regolazione del tono autonomico: Il respiro lento e diaframmatico attiva i barocettori cardiaci e polmonari, stimolando il nervo vago. Questo promuove un passaggio verso la dominanza parasimpatica, che rallenta il cuore, rilassa i muscoli e abbassa la pressione.
- Coerenza cardiaca e sincronizzazione neurovegetativa: La respirazione ritmica (es. 6 respiri/minuto) favorisce la sincronizzazione tra respiro e variabilità del battito cardiaco (HRV), indice di salute vagale e resilienza allo stress.
- Effetto alcalinizzante e rilascio emozionale: La respirazione circolare, attraverso l’iperossigenazione lieve, può facilitare l’accesso a memorie somatiche bloccate e favorire il rilascio catartico di emozioni represse.
- Modulazione dei ritmi cerebrali: La respirazione profonda rallenta le onde cerebrali verso frequenze theta e alpha, associate a rilassamento e stati meditativi, favorendo così la transizione al sonno.
- Effetti sul sistema immunitario e infiammatorio: Alcuni studi dimostrano che pratiche respiratorie regolari possono ridurre l’infiammazione sistemica, agendo sulla regolazione dell’equilibrio acido-base e sul rilascio di catecolamine.
Una ricerca ha evidenziato che la respirazione diaframmatica può aumentare l’attività del sistema nervoso parasimpatico durante la notte, migliorando la qualità del sonno.
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Riassumendo, un approccio integrato che combina Shiatsu, Do-in, meditazione e tecniche di respirazione consapevole può offrire benefici significativi nella gestione dell’insonnia. È importante considerare queste pratiche come complementari e cercare un trattamento personalizzato.
Michele Uliana
Studio Essere
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Fonti scientifiche:
- PubMed: The Effect of Shiatsu Therapy on Sleep Quality in Patients With Low Back Pain: A Secondary Analysis
- Autori: Daiki Kobayashi 1, Osamu Takahashi, Hana Hayashi, Takuro Shimbo
- PubMed: “The effect of mindfulness meditation on sleep quality: a systematic review and meta-analysis of randomized controlled trials”
- Autori: Rusch HL, Rosario M, Levison LM, Olivera A, Livingston WS, Wu T, Gill JM
o PubMed: The effectiveness of diaphragmatic breathing relaxation training for improving sleep quality among nursing staff during the COVID-19 outbreak: a before and after study - Autori: Yu Liu 1, Tong-Tong Jiang 2, Tie-Ying Shi 3, Yong-Ning Liu 4, Xiu-Mei Liu 5, Guo-Jun Xu 6, Fang-Lin Li 7, Yue-Liang Wang 8, Xiao-Yu Wu 9